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Archive for novembre 2011

Monti? Male necessario, ma riappropriamoci del nostro paese.

novembre 14, 2011 Lascia un commento

Gli Italiani sono abituati a disegnare su misura il loro eroe del momento. Annualmente viene presentato ai nostri occhi dai media un moderno eroe italiano. In passato è capitato a gente come Berlusconi, Marchionne, Tremonti, Prodi, e chi più ne ha, più ne metta.

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Forse converrebbe esser più moderati. Noi italiani fondamentalmente siamo tifosi, difficilmente valutiamo con razionalità le persone. Da buoni “calciofili” trasformiamo ogni personaggio nell’idolo del momento, per poi abbandonarlo al primo “cambio di vento”.

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I vari Renzi, Marcegaglia, Draghi e forse Montezemolo saranno i prossimi eroi.

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Ma questo è il momento d’oro del Prof. Monti. Nonostante le dimissioni di B ci troviamo di fronte ad una situazione tragica; difficile definirla diversamente.

Abbiamo intrapreso un vicolo stretto ed angusto che concede poco spazio alla democrazia vera, ai cittadini o al buon agire.

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Affidare la guida ad un banchiere, seppur dal nobile curriculum, è un opzione obbligata in questo momento. Siamo stritolati dai tassi di interesse. Il nostro sistema si basa sui mercati e sul tasso d’interesse di equilibrio che da esso ne deriva. Adottare la strada delle elezioni in questo momento suonerebbe da folli data la situazione; la logica e la democrazia però richiederebbero questo.

E’ altresì concesso al Presidente della Repubblica constatare se esiste una maggioranza alternativa e se questa può governare. Mi auguro solo non si tratti di un nuovo “23 luglio 1943”.

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Fronteggiamo una situazione dalla quale, per uscire dalla morsa del differenziale con il Bund tedesco -a luglio era a 127 -, siamo costretti ad affidarci ad un “boia”.

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Il “boia” proviene dalle stesse banche che questa crisi l’hanno voluta e creata. Questo aspetto qualche riflessione la merita.

Sarà lui a dover confezionare provvedimenti lacrime e sangue; i quali però riporteranno fiducia ai mercati, che potranno pertanto puntare al rientro nei limiti “normali”, non prima di aver concesso alle banche d’affari, potenzialmente burattinaie della situazione, di aver prima speculato sul rischio Italia, per poi riposizionarsi in acque adeguatamente quietate.

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Del resto in questo momento possiamo solo aspettarci questo. Abbiamo vissuto per anni al di sopra delle nostre possibilità, e siamo arrivati alla resa dei conti. Prima o poi, tutti i nodi vengono al pettine. Il futuro è tutto fuorché roseo.

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Mi auguro che questo governo tecnico operi affinché si possa riprendere a galleggiare a vista, per poi farsi da parte. Vanno cambiate le regole del sistema; è impensabile che la sovranità popolare di uno stato sia in mano alle banche d’affari che speculano FINANZIARIAMENTE sul nostro futuro.

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Monti è un male necessario, ma momentaneo! E’ innegabile che, sentendo la rosa di papabili ministri mi vien da piangere. Pensare a ultra settantenni che devono operare nell’interesse dei giovani, con uno sguardo al futuro è preoccupante. Se questo è il rinnovamento…. proporre un Amato quale ministro, è FOLLIA!

Mi pare che quest’uomo di soldi nostri ne abbia già rubati parecchi. Al contempo pensare al Prof. Ornaghi, rettore dell’università Cattolica di Milano, come ministro dell’istruzione è un azzardo. Come fa un rappresentante di un ente privato a poter tutelare e sviluppare un sistema pubblico? Noto un leggero conflitto di interessi; son certo che il Prof. Monti eviterà queste soluzioni.

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Credo che in tutto ciò siamo noi italiani a doverci riappropriare delle NOSTRE istituzioni, per cambiare e risollevare il sistema. Serve gente preparata, che lavori sodo, e che sia pronta a dover fronteggiare il marcio che si attanaglia nel nostro sistema. Rimbocchiamoci le mani e cominciamo!

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“Monicelli disse che, purtroppo, in Italia la Rivoluzione non c’è mai stata. Gli angloamericani hanno messo fine al fascismo, non gli italiani. La BCE ha cacciato Berlusconi, non gli italiani e neppure un’opposizione collusa e di cartapesta. I nuovi padroni hanno sempre sostituito i vecchi in questo Paese di servi. Forse ora, almeno una volta nella nostra Storia, potremmo tentare di liberarci da soli.

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Manovra dei cittadini

novembre 9, 2011 Lascia un commento
Questo stato si può salvare… partiamo cambiando classe politica!
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Ieri è stata approvato il Rendiconto dello stato con 308 voti favorevoli. A questo punto ci si interroga sul futuro, ma val la pena ricordare alcune proposte valide per “far rientrare in carreggiata” l’Italia e il suo debito:
– Recupero dei 98 miliardi di Euro evasi dalle società di Slot Machines;
– Asta pubblica per i canali del Digitale Terrestre;
– Copertura finanziaria per ogni opera pubblica;
– Ridimensionamento delle spese del Quirinale;
– Legalizzazione e tassazione della prostituzione;
– Abolizione degli incarichi multipli degli amministratori pubblici;
– Sfruttamento ed utilizzo degli immobili del demanio da parte della Pubblica Amministrazione;
– Eliminazione delle agevolazioni fiscali e contributi alla Chiesa Cattolica, ICI compresa;
– Accorpamento dei comuni sotto i 5.000 abitanti;
– Riduzione delle spese militari e rientro immediato dall’Afghanistan;
– Abolizione finanziamento pubblico ai partiti a mezzo rimborso elettorale;
– Abolizione finanziamento pubblico all’editoria;
– Adeguamento stipendi politici a media europea e diminuzione del numero di parlamentari del 50%;
– Detrazione di ogni singola spesa dalle tasse.
Si tratta di proposte costruttive, che vanno a tagliare i costi dello stato, diminuiscono pertanto la spesa corrente e si risparmiano risorse finanziarie da utilizzare per ripianare il debito… non si va a toccare le tasche dei cittadini onesti!!!
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Patrmoniale alternativa, possibile?

novembre 9, 2011 Lascia un commento
Articolo del 7 Novembre 2011
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Sullo sfondo dei cieli italiani si sta manifestando lo spettro della patrimoniale. E’ evidente che sarà questa la strada che verrà intrapresa da chiunque vada a sostituire l’attuale premier a Palazzo Chigi. La possibile “scesa” in campo di Mario Monti quale premier di un esecutico d’emergenza preannuncia indirettamente il ritocco delle pensioni e l’introduzione di una patrimoniale.
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Probabilmente questa scelta nel breve periodo “accontenterà” i mercati, ansiosi di trovare una comune motivazione per riposizionarsi al rialzo. Fermo restando che tra gli obbiettivi che bisognerebbe porsi vi è quello di regolamentare, e non de-regolamentare, i mercati finanziari affinchè non siano più loro a dettar le regole ma bensì a subirle, questo intervento sarà un pagliativo momentaneo. Per risollevare la baracca di strada da percorrere ce n’è davvero molta. Non è questo però il tema dell’intervento.
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Vorrei oggi soffermarmi sulla Patrimoniale in se. Teoricamente si tratterebbe di una tassa una tantum, o meglio come lo mascherano, un prelievo sulla richezza che consenta di abbattere rapidamente e significativamente il debito pubblico.
Ma questa è molta teoria. E’ evidente che non è di così facile applicazione. La tanto decantata richezza degli italiani è formata sopratutto da beni illiquidi. Spero si valuti bene la fruizione di questo prelievo… non vorrei venissero messi migliaia di risparmiatori di fronte alla necessità di dover smobilitare parte del proprio patrimonio per poter pagare questa tassa.
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Senza entrare nella difficile fattibilità e gestione delle regole del prelievo mi voglio soffermare su un aspetto.
Perchè non impostare questa ipotetica patrimoniale non come un prelievo forzoso, ma come un investimento forzoso?
Al posto di operare un prelievo forzoso sulle tasche dei cittadini, più o meno abbienti, perchè non trovare una strada per impostare il tutto su un investimento forzoso da parte degli italiani sulla propria nazione (bada bene, non parlo di stato come istituzioni, ma parlo di nazione come unità di persone ed intenti)?
Una volta decisi i parametri per l’applicazione della patrimoniale, e arrivati alle cifre teoriche da prelevare mi piacerebbe che queste diventassero un investimento.
In che modo?
Lo Stato riceverebbe un importo stabilito dai parametri da definire, questo importo andrebbe innanzitutto nelle casse dello stato a sostituire emissione di nuovo debito per un pari importo, trasformando questi importi in prestiti forzosi a 20 anni degli italiani al proprio stato con interesse fisso del 2,5%/2% annuo non capitalizzato, non rimborsabile se non alla fine, e non negoziabile.
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E’ evidente che non si tratterebbe di un buon investimento in linea generale, ma rispetto ad un prelievo a fondo perso permetterebbe a noi italiani di limitare i danni. Questo permetterebbe intanto di ricevere liquidità, limando, e non di poco, il costo degli interessi sui titoli di stato di nuova emissione. Bisognerebbe limitarne la gestione, sarebbe trasferibile solo per via ereditaria e non negoziabile in nessun modo. Avendo una tassazione da rispettare al netto di tutto allo stato italiano costerebbe realativamente poco.
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Non avrebbe l’effeto TEORICO di taglio netto che avrebbe una patrimoniale secca, ma permetterebbe di rendere gli italiani partecipi del “progetto Italia”. Nel pacchetto di leggi per l’applicazione di questo “progetto di investimento forzoso” andrebbe però inserito l’obbligo di descrizione documentale dell’impiego delle fonti da esso ricavate.
E’ evidente che tutto ciò necessiterebbe di studi e calcoli meno approssimatevi e maggiormente specifici, ma perchè non provare a valutare questa ipotesi? Basta entrare sempre nelle tasche dei cittadini a fondo perso per cause per la maggior parte non riconducibili a loro!
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Ciao Sic

novembre 9, 2011 Lascia un commento
Articolo del 27 Ottobre 2011
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Vedere degli italiani in coda ordinata… senza il furbo di turno che con indifferenza supera potrebbe bastare a dimostrare quanto questo ragazzo fosse nel cuore di noi italiani e quanto il rispetto per lui accresca il senso civico in quelli che sono andati a salutarlo. Una coda ordinata, sotto la pioggia che rende ancor più malinconica questa processione di omaggio al campione.
Un ragazzo semplice, pulito, leale, con una passione per le moto… e, come diceva lui, per qualsiasi cosa con ruote e motore.
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I genitori del nostro giovane campione in questi giorni si sentiranno sicuramente meno soli, anche se per loro i tempi difficili saranno quelli che seguiranno, quando si renderanno veramente conto che il loro Marco non è più li con loro, a “incasinargli” casa, come ha detto mamma Rossella.
Sono andati a salutarlo per l’ultima volta migliaia di persone alla camera ardente… molti di più saranno presenti ai funerali… e ancora molti altri avrebbero voluto esserci. Probabilmente neppure la metà di queste persone lo conosceva di persona. Come avrebbe detto lui: “diobo’ ragazzi quanti siete!”.
Tutto ciò dimostra quanto questo ragazzo fosse amato, probabilmente non se ne era accorto nessuno prima;  certamente davanti a queste tragedie ci ricordiamo tutti di non essere eterni e di esser pur sempre mortali… ci sentiamo indifesi e ci uniamo alla sofferenze altrui.
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Ma questo ragazzo era, e forse è, entrato nel cuore delle persone perché era spontaneo… semplice…. in una parola… VERO.
Non era un ragazzo montato, costruito; svolgeva il suo lavoro con professionalità e dedizione, avendo la fortuna di fare il lavoro dei suoi sogni; metteva il massimo impegno con un obbiettivo chiaro in testa… arrivare al top. Molti di noi probabilmente vedevano in questo ragazzone alto, ricciolone, che per stare su quelle moto doveva curvarsi e rannicchiarsi come nessun altro nel circus della Moto Gp, il successore del campione Valentino.
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Ma il suo essere VERO e spontaneo non ha lasciato indifferente nessuno; oltre al suo lavoro aveva una vita da persona “normale”, senza troppi “grilli” per la testa, viveva coi suoi, dormiva con accanto la sua moto, come un bimbo felice e soddisfatto di quello che fa’, una famiglia unita, una dolce fidanzata che lo seguiva nelle sue passioni e con la quale stavano per andare a vivere insieme nella casa accanto ai genitori nel suo paesino romagnolo. Un ragazzo che nel suo essere “normale” e campione allo stesso tempo ci ha conquistati tutti. Era uno spontaneo ma genuino. In questi tempi in cui l’etica, la morale sono messe sotto i tacchi; in cui il concetto di famiglia e unione sta perdendo valore, questo esempio ci rende più sensibili e ci motiva. Marco, nonostante fosse diventato il campione che è, non si scordava mai i suoi inizi, il suo paese, i suoi amici, ma sopratutto non si scordava mai degli ultimi… andava ad aiutare dei ragazzi disabili…. nelle stesse comunità alle quali i genitori han deciso di devolvere tutte le offerte che arriveranno.
Ci dimostra che, in fin dei conti, quando razionalità e cuore prendono il sopravvento… sono questi gli esempi che vogliamo… sono queste le persone di cui vorremmo e dovremmo circondarci… persone VERE con sani principi…. che con i fatti manifestano il loro essere persone di cuore.
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Questo dimostra che “gli altri” vedono, e imparano. L’esempio è un gesto ottocentesco, come disse qualcuno, ma era e resta il più rivoluzionario che possa esserci in questa stagione di pagliacci. Grazie Sic.
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Grazie Sic, che nel tuo essere VERO sei riuscito a risvegliare in noi questa voglia di “giusto”.
Grazie davvero…. e buon viaggio…
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Contromanovra dei cittadini!

novembre 9, 2011 Lascia un commento
Articolo del 20 Settembre 2011
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Questo stato si può salvare… partiamo cambiando classe politica!
Alcuni punti della Manovra Finanziaria dei cittadini:
– Recupero dei 98 miliardi di Euro evasi dalle società di Slot Machines;
– Asta pubblica per i canali del Digitale Terrestre;
– Copertura finanziaria per ogni opera pubblica;
– Ridimensionamento delle spese del Quirinale;
– Legalizzazione e tassazione della prostituzione;
– Abolizione degli incarichi multipli degli amministratori pubblici;
– Sfruttamento ed utilizzo degli immobili del demanio da parte della Pubblica Amministrazione;
– Eliminazione delle agevolazioni fiscali e contributi alla Chiesa Cattolica, ICI compresa;
– Accorpamento dei comuni sotto i 5.000 abitanti;
– Riduzione delle spese militari e rientro immediato dall’Afghanistan;
– Abolizione finanziamento pubblico ai partiti a mezzo rimborso elettorale;
– Abolizione finanziamento pubblico all’editoria;
– Adeguamento stipendi politici a media europea e diminuzione del numero di parlamentari del 50%;
– Scaricabilità di ogni singola spesa dalle tasse.
Si tratta di proposte costruttive, che vanno a tagliare i costi dello stato, diminuiscono pertanto la spesa corrente e si risparmiano risorse finanziarie da utilizzare per ripianare il debito… non si va a toccare le tasche dei cittadini onesti!!!
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Riflessioni sulla guerra contro i mulini a vento dell’Evasione Fiscale

novembre 9, 2011 2 commenti
Articolo dell’8 Settembre 2011
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Sono anni che si sente parlare di lotta all’evasione fiscale.
Da quando ho acquisito il diritto di voto è il cavallo di battaglia di qualunque “cavaliere” politico italiano che si erge a salvatore della patria.
Si sente in televisione e si legge sui giornali che siamo lo stato con la più alta evasione fiscale e mi domando: Possibile che solo noi siamo tacciati di “rubare” allo stato? Possibile che solo noi cittadini italiani cerchiamo di pagare meno tasse possibili?
A veder la nazionalità dei soldi depositati nei paradisi fiscali, compresi quelli nella nostra vicina di casa Svizzera, pare non sia proprio così.
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I depositi bancari nei paradisi fiscali sono delle più vaste nazionalità, dall’Italia alla Cina, dagli Stati Uniti alla “santa ” Germania.
E’ evidente che anche “gli altri” non sono esenti da questo vizio. Il denaro genera la stessa avidità in ogni parte del mondo. Non c’è simbolo migliore per rappresentare il detto “tutto il mondo è paese”!
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E’ innegabile che probabilmente in Italia vi è una diffusione molto più generalizzata ed evidente di “evasione fiscale”.
Mi spiace però ricordarlo a tutti, ma nessuno è esente da questo. Ogni italiano ha nel suo armadio qualche scheletro su questo argomento. Certamente non si possono equiparare i reati; è evidente che un evasore totale di milioni di Euro non è paragonabile a chi non richiede la ricevuta al ristorante per avere lo sconto, ma non sentiamoci santi guardando la pagliuzza nell’occhio del nostro vicino.
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Detto ciò, siamo così certi che l’evasione fiscale sia il vero male di questo paese? Lo sentiamo ripetere ovunque, ma siamo così certi che sia la “peste” per l’Italia che vuole crescere?
Non è mia intenzione giustificare un sistema di continua evasione o elusione fiscale, ma credo che il continuo aumento delle “gabelle” crei notevoli problemi alle famiglie italiane. Pagare più tasse significa avere meno soldi da spendere; meno soldi da spendere significa meno consumi; meno consumi significa aziende con performance negative e di conseguenza meno gettito fiscale per lo stato.
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La situazione economica italiana, ma anche mondiale, gestita in questo modo rischia di generare recessione. Siamo un cane che si morde la cosa senza rendersene conto.
Ritengo che sicuramente la lotta all’evasione fiscale sia FONDAMENTALE per il nostro stato, ma non è con politiche terroristiche che si ottengono i risultati; anzi, queste strade rischiano di incentivare l’effetto contrario. Servirebbe un cambiamento sociale, che necessita di anni e di tempo. Ma come partire?
Il primo gradino da percorrere è quello di migliorare la gestione delle entrate fiscali e tagliare le spese superflue ed inutili. Ai cittadini vengono già chieste moltissime tasse e moltissimi sacrifici; ma tutto il denaro che viene generato come viene amministrato? I cittadini vedono il dilagare dello sperpero, della mala gestione e della supremazia dell’interesse privato a quello pubblico.
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Non è il caso forse di cambiare partendo da li? Un cittadino che vede i frutti dei suoi sacrifici, che li percepisce e che non vede i suoi soldi buttati, probabilmente sarà più incentivato a partecipare e contribuire alla vita pubblica.
Non è chiedendo sempre soldi che si risolvono i problemi. Bisogna partire dai tagli alle spese strutturali. Le cose potrebbero migliorare notevolmente, ma per favore, basta chiedere sacrifici a chi ne fà già molti!
Ma anche in questa manovra del governo peggiore che potessimo avere, nel momento peggiore della nostra Repubblica, si parte sempre dalle tasche dei cittadini e non dai tagli INTELLIGENTI alle spese.
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L’evasione fiscale è un male da combattere… ma il male più grande è la nostra CLASSE POLITICA!
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Perchè non la Tassa sulle Transazioni Finanziarie al posto dell’aumento del Bollo?

novembre 9, 2011 Lascia un commento

Articolo del 12 Luglio 2011

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La manovra economica presentata dal ministro Tremonti, tra i vari punti, prevede l’aumento dell’imposta di bollo sulla custodia titoli facendola lievitare da 34,20 € annui a120 € annui.  Verrebbe pertanto più che triplicata l’imposta.
Si tratta sicuramente di una proposta in totale contrasto con gli interessi dei piccoli risparmiatori italiani.
Inizialmente era stata proposta, con una bozza presentata dallo stesso governo, e appoggiata dalla Campagna ZeroZeroCinque,  l’introduzione di una Tassa dello 0,05% sulle Transazioni Finanziarie (TTF).
Si tratterebbe di una tassa che andrebbe a intaccare soprattutto chi opera annualmente sul mercato, e sugli speculatori che hanno innescato la crisi e con la quale continuano a guadagnare.
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Entrando nel merito un risparmiatore che in un anno acquista 50mila euro di titoli, se sottoposto a una tassa sulle transazioni finanziarie dello 0,05% avrebbe un costo supplementare di 25 euro. Con l’aumento dell’imposta di bollo il costo sarà, invece, di ben 85,80 euro in più rispetto a oggi (quasi 5 volte la TTF).
Uno speculatore che effettua compravendite in titoli pari a 50milioni di euro l’anno, con la TTF, sarebbe stato costretto a pagare circa 25.000 euro. Con l’ipotesi attuale di aumento della custodia titoli, invece, anche lui se la caverà con soli 85,80 euro aggiuntivi rispetto a oggi (solo lo 0,5% della TTF).
Una cifra che potrebbe crescere un po’ dal 2013 ma sempre restando irrisoria rispetto alle transazioni speculative effettuate.
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Senza contare l’ipotesi in cui il piccolo risparmiatore nell’anno non proceda ad investire null’altro in più rispetto a quanto già investito nel passato. Infatti, con l’introduzione di una tassa come la TTF, il risparmiatore potrebbe ricevere ad esempio la propria cedola di interessi sui Bot senza dover subire nessun altro costo; mentre invece, con l’aumento dell’imposta di bollo si vedrebbe diminuire il beneficio derivante dalla cedola andando a diminuire addirittura in molti casi il proprio patrimonio.
Nello specifico: ipotizzando che un piccolo risparmiatore sia titolare di Bot per un controvalore di 5.000 € con una cedola annuale pari al 4%  riceverebbe annualmente un importo pari ad €200 che, al netto delle imposte, sarebbero pari ad €175.
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Se da questa cedola annuale venisse scontato la nuova imposta di bollo, pari a 120€, con un differenziale pari a 85,80€ il netto che resterebbe nelle tasche del risparmiatore sarebbe pari ad € 55 ovvero un rendimento netto del 1,1%. Ipotizzando un inflazione media annua pari al 2% negli stati UE il risultato sarebbe l’impoverimento del piccolo risparmiatore.
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E’ evidente che si tratta di un caso “limite”, ma anche ponendo un capitale investito pari ad € 20.000 la nuova imposta di bollo lederebbe non poco il rendimento atteso del piccolo risparmiatore, senza contare che ad oggi è praticamente impossibile avere dei Bot che rendano il 4% annuo. Mi domando nell’interesse di chi viene fatto ciò; probabilmente non per la maggior parte degli italiani. Io un “Tobin Tax” non la vedevo poi così negativa…
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Perché Disincantato…

novembre 9, 2011 Lascia un commento
La scelta di un nome per il blog non era facile, ne tantomeno scontata. La scelta è stata orientata sulla ricerca di un nome che trasmettesse al lettore la voglia di non farsi “fregare”, di voler approfondire le tematiche, e non lasciar scorrere i fatti che ci circondano senza capirli, analizzarli, commentarli, o per lo meno provandoci.
Fare il cittadino del mondo passivo non è costruttivo….
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Disincantato o Entzauberung è l’atteggiamento di chi avverte una perdita di senso, o un declino di alcuni valori o ideali, appartenenti al campo d’azione della politica, della religione, ecc. Il disincanto, in un altro senso, può essere anche inteso come fenomeno sociale: il mutamento della società connotato dal generale arretramento della fiducia dell’uomo nelle spiegazioni magiche o religiose della realtà fenomenica. In entrambi i sensi, il termine può assumere accezioni positive o negative.
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Entzauberung (der Welt) (in italiano: disincanto (del mondo)) è un concetto introdotto dall’economista e sociologo Max Weber ed espresso nell’opera Wissenschaft als Beruf(“La scienza come vocazione”) pubblicata nel 1919. Secondo Weber il termine riassume l’evoluzione che porta alla nascita della società borghese-capitalista all’inizio dell’era moderna. Weber descrive la modernizzazione fra l’altro dell’economia e della società da un mondo feudale-tradizionale a una società industriale attraverso i processi di intellettualizzazione, razionalizzazione e tecnicizzazione, come egli afferma in Wissenschaft als Beruf:
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« La crescente intellettualizzazione e razionalizzazione non significa una conoscenza generale crescente delle condizioni di vita in cui ci si trova. Ma significa qualcosa di diverso: la conoscenza di queste o la credenza in queste: che se si voleva solo imparare che potrebbe in qualsiasi momento, significa che in linea di principio non sono in gioco misteriosi poteri incalcolabili, ma l’uomo potrebbe – in linea di principio – dominare tutte le cose mediante il calcolo. Ma questo significa: il disincanto del mondo. L’uomo non deve più, come il selvaggio, per il quale esistevano tali poteri, ricorrere a mezzi magici per dominare o per ingraziarsi gli spiriti. Ma può sfruttare il calcolo e le risorse tecniche. Ciò soprattutto significa l’intellettualizzazione come tale.  »
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L’abbandono dei “mezzi magici” che Weber evidenzia in questo processo è visto nel contesto della crescente scristianizzazione e secolarizzazione della società occidentale.
Nel pensiero di Max Weber l’Entzauberung coincide con la Riforma Protestante che segna nella sua concezione l’abbandono della superstizione medievale, mentre secondo studiosi più recenti l’ Entzauberung andrebbe posticipata all’età della Rivoluzione scientifica e dell’illuminismo.
A noi piacerebbe legare questo termine ad un periodo nuovo per questa nostra Italia, un nuovo Risorgimento ed un nuovo Rinascimento…
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Buon cammino….

novembre 9, 2011 Lascia un commento

Dopo anni di perenne indecisione, mi son convinto ad aprire un piccolo blog per condividere riflessioni, punti di vista, proposte; per discutere e costruire un Italia ed un mondo migliore nel segno del confronto. Buon cammino…

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